Rispettare la memoria

Lo sterminato e prezioso patrimonio storico-architettonico presente nell’area del mediterraneo, che ci è stato lasciato in custodia dai nostri antenati, deve essere salvaguardato e conservato, affinché possa essere tramandato alle generazioni future e costituisca opportunità di studio e sviluppo turistico, oltre che preziosa occasione di lavoro qualificato.

Archiloco

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L’attenzione alla conservazione del patrimonio storico architettonico

I nostri progetti sono improntati, oltre che alla conservazione, anche al riutilizzo del bene storico deve rispettare sia il manufatto che le sue singole parti, introducendo destinazioni d’uso che siano compatibili con i volumi e gli elementi tipologici, formali e strutturali dell’edifico. Prima di iniziare si deve quindi porre estrema attenzione al rilievo geometrico, materico e dello stato di degrado del manufatto esistente, anche attraverso la diagnostica scientifica e di laboratorio. (1)

(1) Un “restauro filologico”, che promuove il consolidamento piuttosto che la che riparazione, il rispetto di tutte le parti di un edificio (anche quelle aggiunte nel corso della sua storia), la denuncia delle eventuali addizioni anziché la mimesi, attraverso la differenziazione mediante materiali, caratteri, textures che non alterino l’aspetto complessivo del monumento.

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La lettura del linguaggio architettonico

Quando l’edificio è degradato o modificato al punto che alcune parti della costruzione non sono più visibili e si presenta la necessità o l’opportunità di integrarle, è necessario porre attenzione al linguaggio architettonico (2), alla qualità dei materiali impiegati ed alla texture delle finiture superficiali, garantendo la leggibilità e la reversibilità delle addizioni e delle innovazioni.

(2) E' importante e necessario reperire informazioni tramite archivi storici comunali, parrocchiali e privati; atti notarili; iconografie antiche, stampe, dipinti, fotografie, etc..., per acquisire una approfondita conoscenza del manufatto da restaurare.

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